Perchè il fango non ha vinto
di Salvatore Ferri (tratto da "I 50 anni della Cantina di Solopaca - La storia del vino Solopaca nella cooperazione")
Ci aggiravamo da giorni sul piazzale incrostato di fango scansando i detriti venuti giù dalla montagna. Dal cielo ancora grigio scendeva un pioggerellina leggera, dal sapore ormai innocuo.
Oltre il punto vendita, nella zona di scarico delle uve, gli operai continuavano ad ammucchiare centinaia di bottiglie ricoperte di fango, scampate alla furia dell’acqua capace di invadere il magazzino in cui erano state custodite. Le riportavano alla luce con pazienza e buona volontà, non sapendo ancora quale destino riservare loro. Da qualche ora sul volto del Presidente Carmine Coletta era tornato il sorriso. Malgrado la catastrofe sfiorata d’un soffio, da quasi una settimana uomini e donne continuavano a lavorare per ripulire le strutture e riportare a galla la dignità e la fierezza della Cantina. Un quadro armonioso nella sua drammaticità, sufficiente per regalare orgoglio e soddisfazione.